Sembra quasi un dubbio shakespeariano quello che ci assale in questi giorni: “sessioni o non sessioni? è questo il dilemma”, per parafrasare il grande drammaturgo inglese.


Dal 4 Maggio, è notizia certa che comincino a diminuire le restrizioni.


Secondo fonti ufficiose, non si potrà uscire dalla Regione, ma si potrà cominciare ad andare a casa di amici e parenti per pranzi, cene, o ritrovi in generale.


Ricominceranno anche ad aprire, in maniera graduale, i vari esercizi commerciali.


Ed è forse questo il momento in cui dobbiamo fare più attenzione di quanto non abbiamo mai fatto.


Medici di tutto il mondo hanno già previsto che ci sarà una seconda ondata della malattia, verso Settembre/Ottobre, poiché troppo virulenta per essere debellata così velocemente.


Siamo stati costretti a murarci vivi in casa per mesi, rinunciare a qualsiasi cosa se non a ciò che era strettamente indispensabile per la sopravvivenza, e talvolta neanche quello, vista l’impossibilità del SSN di provvedere a tutti e gestire tutta la situazione.


Non è dunque per nulla strano pensare che, la reazione più umana e naturale possibile, sia quella di lanciarci con la rincorsa verso la libertà.


Immaginate un cancello chiuso per mesi, con una folla al suo interno che urla, scalpita, e spinge per uscire.


Non appena questo cancello si aprirà, anche solo di 10 centimetri, la folla butterà giù tutto per scappare fuori.


Ora. Ammesso e concesso che ognuno è libero di agire secondo propria discrezionalità.


Ma da parte nostra, ci troviamo a dire che, nonostante le sessioni ci manchino, nonostante siano mesi che aspettiamo questo momento, che smaniamo per questo     momento, la salute pubblica viene al primo posto.


Non possiamo permetterci, per uno scatto di enfasi momentanea, di rischiare che il contagio ricominci.


Sicuramente, le sessioni non riprenderanno dal 4 Maggio.


Almeno, questo è quello che io e delle mie colleghe abbiamo deciso.


Continueremo ad agire secondo le disposizioni date dai Dipartimenti in materia di Prevenzione, quindi con la massima attenzione per la nostra e altrui salute.


Se ognuno di noi, invece di lanciarsi fuori da quel metaforico cancello correndo come un pazzo, se ne esce camminando, con calma, allora le sessioni potranno davvero riprendere senza problemi.


Ma occorre valutare giorno per giorno la situazione a livello globale, per poi decidere come muoversi.


Se ognuno di noi contribuisce, a Giugno forse le limitazioni verranno tolte del tutto, e, cosa ancora più importante, smetteranno di esserci contagiati e deceduti.


Quando la situazione sarà stabile, allora potremo riprendere a fare sessioni.


E quando arriverà quel momento lo sapremo.


Se ad oggi, siamo ancora in dubbio se riprendere o meno, vuol dire che dobbiamo dare ascolto al nostro intuito, e non riprendere.


 Luisa Casati