Il BDSM è ancora, purtroppo, una materia molto controversa, di cui si trovano svariate informazioni valide, ma anche tanta disinformazione.


In seguito riporterò la spiegazione neuroscientifica del PERCHÉ si senta l'esigenza di praticarlo.


Ancora molte, troppe persone si chiedono il perché venga praticato.


Cosa ci spinge a mettere in essere tali pratiche, a volte così violente.


Le dinamiche ed i fattori che entrano in gioco sono molteplici, e soggettivi per ciascuno di noi.


Tuttavia propongo un articolo di Stefano LaForgia, da bdsm.italia, per cominciare a darne una spiegazione a livello scientifico.


"Erotizzare il dolore. In questa semplice frase è racchiusa una delle dinamiche più complesse e spesso meno conosciute del mondo BDSM. Visto dall’esterno, con gli occhi di chi non è avvezzo a queste pratiche, il dubbio è sempre lo stesso: “ma che gusto c’è?”. La gente si meraviglia e si interroga su flogger, paddles, fruste e sul perchè qualcuno possa mai amare farsi colpire da uno di questi strumenti o ami usarli. Quello che viene percepito, guardando da fuori, è infatti solo il gesto, solo la parte esteriore. Quello che resta invisibile è il profondo tumulto di sensazioni ed emozioni contrastanti, di sensazioni che mettono corpo e mente allo stesso tempo in antagonismo (l’uno che vuole fuggire al dolore, l’altra che lo desidera) ma anche di sinergia (il corpo scatena una serie di reazioni biochimiche di cui gode la mente). Ma c’è anche una sinergia o simbiosi tra le due (o più) persone coinvolte. Nel BDSM c’è sempre un attuarsi di questi aspetti complementari, che permettono ai due attori di esprimersi al pieno delle proprie potenzialità, con una completa accettazione e incoraggiamento reciproci.


Le sensazioni che derivano dalle pratiche S/m, in particolare l’adrenalina per tutti e due e grandi quantità di endorfine ed encefaline per chi si sottopone al tocco delle fruste, flogger, paddles e simili. L’adrenalina deriva dalla “sorpresa” delle sensazioni pungenti e dai colpi più intensi. Tende ad “esaurirsi” dopo un po’ e, se la persona ha accumulato una grande quantità di adrenalina nel suo sistema, può provare un “crash” (ragione in più per coccolare il proprio partner dourante quello che viene chiamato “aftercare”). Le endorfine hanno pure un effetto cumulativo (il cervello che sembra avere una serie di “picchi” creare una nuova “dose” ogni 5-10 minuti durante le sessioni), in modo tale che si accumulino nel cervello , creando uno stato crescente di euforia.


Il soggetto è molto sensibile al dolore all’inizio, ma man mano che le endorfine vengono rilasciate, diventa più tollerante in quanto la soglia del dolore si innalza. Dopo il secondo di questi “picchi” e ancor più dopo il terzo, diventa molto evidente come quello che all’inizio causava molto dolore ora sembra quasi non produrre alcun effetto. Più     spesso queste scariche di endorfine vengono rilasciate, tanto più euforica diventa la persona (in quanto le endorfine fa sì che le dopamine vadano a saturare i recettori nel cervello) e tanto meno capace di comunicare -es. dire la safeword- così che le persone devono essere tenute d’occhio in modo molto attento.


Nel frattempo il Top ha scariche di adrenalina dovuti dall’eccitazione di vedere le reazioni della sua bottom agli sforzi e alle prove che deve sopportare, una cosa che provoca un grande piacere nel Top!


In ogni caso è l’aumentare della sensazione di connessione per il Top e il bottom che causa il rilascio di ossitocina -detto anche “ormone dell’amore”- che rende sempre più forte la sensazione di legame reciproco e reciproca dipendenza. Questo è l’effetto più forte e la causa primaria di piacere per il Top, ovvero il costituirsi di una totale fiducia da parte del bottom sotto il proprio controllo e il rafforzarsi del legame che questo “power exchange” provoca. Ecco perchè molti praticanti di BDSM preferiscono giocare con qualcuno con cui hanno già un rapporto di fiducia e una certa forma di relazione (ottenuta parlando e discutendo, conoscendosi quanto meglio possibile). Il legame che c’è all’inizio, andrà ancora più ad approfondirsi e a consolidarsi attraverso lo scambio di rispetto e fiducia mentre si soddisfano reciprocamente bisogni, desideri e fantasie.


E’ sempre l’ossitocina che aiuta il bottom a gestire il “crash” adrenalinico, così che l’aftercare diventa molto importante, in quanto si contrappone agli effetti del  rilascio di prolattina (la sostanza che provoca il “girarsi e addormentarsi”) e di cortisolo (che causa cattivo umore e depressione) che invadono il corpo durante la fase in cui l’organismo “consuma” l’adrenalina prodotta, il tutto grazie al legame fatto di contatti personali e carezze durante l’aftercare. Il crash adrenalinico, in questo modo, diventa molto più facile da gestire e lascia una sensazione molto piacevole, allungando le sensazioni indotte dalle endorfine.


C’è un fenomeno chiamato abitualmente “sub-drop” che si verifica in alcune persone per ore o addirittura giorni dopo la sessione e che è dovuto agli effetti del cortisolo e della prolattina che causano una caduta dell’umore e una leggera forma di depressione. Questo si verifica più facilmente nelle donne, ma anche gli uomini non ne sono immuni. Mantenere la connessione in modo evidente e di proposito, aiuta a limitare questi effetti. E’ l’ossitocina che, ancora una volta, viene in nostro aiuto attraverso il consolidare un legame affettuoso: attenzione, rispetto, contatto e comunicazione sono la cura. Non si può sbagliare!


Quindi, in modo conscio o inconscio, chi fa BDSM e si dedica a pratiche S/m, si sta cimentando con la manipolazione controllata di alcuni dei più potenti neurotrasmettitori che il nostro corpo è in grado di produrre. Endorfine, dopamine, adrenalina, prolattina, cortisolo ed in particolare l'”ormone dell’amore”, l’ossitocina. Quindi quelli che pensavano che le persone si stavano divertendo ad essere “cattive” nei confronti di qualcuno, vedono le loro tesi completamente ribaltate, mentre quelli che non riuscivano a capire come mai il “bottom” potesse mai trarre qualche beneficio dall’essere frustato da qualcuno, spero che ora possano comprendere un po’ più a fondo la chimica, le dinamiche e il “power exchange” da cui entrambe le persone traggono vantaggio durante il loro modo di “giocare”!"


Miss Luisa Casati